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Tintolavanderia e lavanderia a gettoni

Ai sensi della L. 22 febbraio 2006 n. 84 , si definisce attività di tintolavanderia quella che esegue “…trattamenti di lavanderia, di pulitura chimica a secco e ad umido, di tintoria, di smacchiatura, di stireria, di follatura e affini, di indumenti, capi e accessori per l’abbigliamento, di capi in pelle e pelliccia, naturale e sintetica, di biancheria e tessuti per la casa, ad uso industriale e commerciale, nonché a uso sanitario, di tappeti, tappezzeria e rivestimenti per arredamento, nonché di oggetti d’uso, articoli e prodotti tessili di ogni tipo di fibra“.

Per svolgere questa attività è richiesto che l’esercizio sia dotato di un responsabile tecnico, nella persona del titolare o del legale rappresentante o di altra persona specificamente delegata, in possesso dei requisiti professionali richiesti dalla normativa.

L’attività di lavanderia self-service (a gettoni) consiste invece in uno spazio allestito con lavatrici professionali ed essicatori che possono essere utilizzati dalla clientela acquistando degli appositi gettoni (o analoghi sistemi) per usufruire dei macchinari, potendo acquistare, all’occorrenza, anche i prodotti detergenti. In caso di lavanderia “a gettoni” non risulta necessario che l’esercizio sia dotato di un responsabile tecnico.

L’esercizio dell’attività professionale di tintolavanderia, compresa l’attività di lavanderia self service, è soggetto a segnalazione certificata di inizio di attività da presentare allo SUAP.

Modulistica

Informazioni

Chi può presentare l’istanza
Deve essere presentata dal legale rappresentante, in caso di società, o dal soggetto, persona fisica, titolare della ditta individuale, o da un delegato appositamente designato tramite procura.

A chi deve essere presentata
Allo sportello competente per il territorio in cui si svolge l’attività o è situato l’impianto oggetto dell’attività produttiva o di prestazione di servizi.

Come deve essere presentata
L’istanza deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso questo portale.

Requisiti morali: per esercitare una attività di TINTOLAVANDERIA o di LAVANDERIA A GETTONI, occorre essere in possesso dei requisiti morali previsti dalla normativa antimafia.

Requisiti professionali: in caso di attività di tintolavanderia (ad esclusione della lavanderia a gettoni) deve essere nominato un responsabile tecnico in possesso del requisito professionale così come previsto dalla normativa.

Disponibilità dei locali: avere la disponibilità dei locali in cui si intende esercitare l’attività.

Conformità dei locali: i locali dove si intende svolgere l’attività devono avere caratteristiche costruttive conformi ai regolamenti edilizi comunali, ed in particolare devono rispettare la normativa vigente compresa quella in materia di prevenzione incendi, urbanistica, impatto sulla viabilità, barriere architettoniche, igienico-sanitaria, gestione dei rifiuti, tutela dell’inquinamento acustico (impatto acustico) ed avere una destinazione d’uso compatibile con l’attività stessa.

Autorizzazioni
– Emissioni in atmosfera: gli impianti a ciclo chiuso per la pulizia a secco di tessuti e pellami (escluse le pellicce) e delle pulitintolavanderie a ciclo chiuso devono ottenere dall’autorità competente l’autorizzazione in via generale per le emissioni in atmosfera, come previsto dall’art. 275 del D.Lgs. n. 152/2006.
– Scarichi di acque reflue: qualora le acque reflue originate abbiano caratteristiche qualitative assimilabili alle acque reflue industriali, ai sensi del D. Lgs. N. 152/2006, e/o l’attività scarichi in area non servita dalla fognatura, sarà necessario munirsi di specifica autorizzazione.

Pareri: le lavanderie a secco rientrano nell’elenco delle industrie insalubri di seconda classe secondo il D.M. 5 settembre 1994 e quindi chiunque intenda attivarne l’attività dovrà comunicarlo preventivamente all’autorità competente, secondo quanto previsto dal R.D. n. 1265/1934

Registro imprese: l’impresa deve essere iscritta al Registro Imprese della Camera di Commercio (l’unità locale deve essere iscritta al Registro Imprese della Camera di Commercio entro un massimo di 30 giorni dalla data di avvio dell’attività)

 

I costi per avviare l’istanza sono composti da:

diritti SUAP (se richiesti)
diritti di istruttoria dei vari Enti coinvolti (se richiesti)

Per informazioni riguardo la modalità di pagamento vedere sezione Pagamenti.

Nel corso del procedimento l’interessato può prendere visione degli atti del procedimento e presentare memorie scritte e documenti. Nei confronti del provvedimento finale è possibile avvalersi delle tutele amministrative e giurisdizionali previste dall’ordinamento vigente.

Nel caso l’utente sia autenticato è possibile consultare le informazioni dalla sezione La mia scrivania digitale – Istanze presentate e stato di avanzamento.

Ultima modifica: 22 Novembre 2024 alle 17:57

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